LA MESSA VIETATA IN TEMPO DI PESTILENZA - Parrocchia dello SPIRITO SANTO MODENA

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INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO (Ef.1,10)
Ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose. Era il motto di S.PIO X che questo sito fa proprio.  
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LA MESSA VIETATA IN TEMPO DI PESTILENZA:    
 
OMELIA DELLA 3 DOMENICA DI QUARESIMA 13/03/2020
 
Il 5° comandamento ci obbliga a non uccidere e di conseguenza a difendere la vita: non solo quella degli altri, ma anche la nostra. Per questo parla di legittima difesa. Le restrizioni a cui siamo soggetti hanno dunque un senso. Se la sospensione del Culto Pubblico, sia stata logica è un argomento di cui si potrà riparlare quando sarà finita la “peste”. Ora consideriamo buono l’ordine di non diffondere il contagio, per noi e per gli altri, ma portiamo avanti la nostra riflessione.
 
Per quanto riguarda l’affluenza alle Chiese affermiamo però che ormai solo una minoranza le frequenta, specialmente nei giorni feriali. L’ha notato anche il papa negli auguri di Natale alla Curia Romana. E affermiamo anche che appena chiusa la scuola, una larga fetta di popolazione giovanile ed adulta ha invasole stazioni sciistiche, rimaste aperte fino a pochi giorni fa’. E i locali di divertimento.  Discoteche e bar compresi, quando le chiese da più di 10 giorni avevano sospese le funzioni. Perché questo ritardo nel chiudere anche quelli? Perché questa mancanza di responsabilità da a parte degli utenti?

 
Per contrastare il contagio, dobbiamo evitare persone e luoghi. Ci sono tuttavia altri contagi che debbono essere evitati. Contagi spirituali. Nessuno permetterebbe ai figli di frequentare compagnie con mafiosi o formate da neonazisti. Per restare spiritualmente sani, occorre girare alla larga. Ma tolleriamo che vengano tenuti rapporti stretti con chi non ha fede o con chi vede l’affettività e il successo, solo da un punto di vista umano e spesso contrario a Dio. Il contagio del corona virus ci insegni ad evitare anche i contagi che distruggono la fede. Gesù ha detto: “non temete coloro che uccidono il corpo; temete piuttosto chi ha il potere di distruggere l’anima e il corpo nel fuoco eterno” e il salmo 105 ai versetti 34 – 35 recita: “si mescolarono con le genti ed impararono ad agire come loro. La ristretta minoranza di famiglie cristiane, se vuole educare alla fede, deve mettere in campo misure che impediscano ai figli contatti non sicuri per la fede stessa.

 
Questa “peste” ci obbliga a toccare con mano la nostra impotenza. Credevamo che le epidemie fossero sconfitte. Ci sentiamo ancora onnipotenti e crediamo col potere della maggioranza numerica, di poter cambiare la legge di natura, con le nostre leggi a proposito di vita, matrimonio educazione. E invece non è così. Non siamo onnipotenti e restiamo dipendenti da Dio. Questo concetto della dipendenza di ogni cosa dal Creatore, ci porta a porci la domanda fondamentale. Quella che nessuno vuole affrontare. Non perché sia difficile ma perché è scomoda e provoca polemiche e persecuzione. Perché questo contagio? E’ un puro caso; è opera dell’uomo che lo ha prodotto e se lo è lasciato sfuggire di mano? Oppure fa parte di un progetto soprannaturale? Se è un puro caso possiamo soltanto difenderci, sperando di non restarne vittime.

Se è opera dell’uomo tocchiamo ancora una volta con mano la nostra finitezza o malvagità. In entrambi i casi saremmo abbandonati solo alle nostre forze, oggi più potenti di ieri, ma sempre limitate. Se invece come in tutte le cose, c’è un progetto di Dio, dato che tutto dipende da Lui, allora possiamo stare tranquilli. E qualcosa di previsto, come il castigo che la mamma mi infliggeva quando ero piccolo. Mi faceva star male, ma non mi toglieva la certezza che mia madre mi voleva bene, che lo faceva per me e che, finito tutto, mi avrebbe dato ciò di cui avevo bisogno.

Il suo affetto in primo luogo. La parola che non vogliamo più pronunciare è “castigo”.  Dicendola infatti temiamo di offendere Dio che è Bontà Infinita, facendoLo apparire cattivo. Dio non ha bisogno di queste difese emotive e buoniste. Lo si difende con la ragione, la quale ci dice che Egli è Bene Sommo e da Lui non proviene alcun male. Ma dato che a causa di una libertà abusata dagli Angeli e dall’uomo (peccato originale) il male esiste, Dio può  permetterlo e servirsene per ottenere un bene più grande. Non ritengo di aver liquidato l’argomento né di essere stato chiarissimo. Intendo solo aver messo in campo il tema del “castigo medicinale”. Per risolverlo ci vorrebbe una “disputa” come quella delle università medioevali, fatta non di emotività o luoghi comuni. Mi auguro che queste mie parole portino ad una ricerca seria sulla Sacra Scrittura e il catechismo della Chiesa Cattolica. La Bibbia parla del castigo di Dio ma noi con troppa sicurezza diciamo che il Nuovo Testamento lo ha abolito. Invece ce lo fa vedere con altri occhi. Il Catechismo della Chiesa Cattolica ne parla ampiamente dal n.385 al 412 e non solo.
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